IKIGAI: Dal Giappone uno stimolo per la scoperta o riscoperta di sè
Quando ci si perde, abbiamo la sensazione di brancolare nel buio. Perdersi significa in pratica perdere la bussola della nostra vita e momentaneamente il contatto con il senso che della nostra esistenza. Il tutto in genere non è piacevole e si accompagna con ansia, rabbia, inadeguatezza, sovraccarico….. Per ognuno è diverso, ognuno ha i suoi tempi per attraversare le tappe del processo. Ecco l’occasione per fare spazio alla riflessione, alla rivalutazione.
Ognuno di noi ha un progetto che ci spinge ad impegnarci verso determinati obiettivi, consapevoli o inconsapevoli, naturali o strategici. Dare un senso, progettarsi, avere chiara la prospettiva e il significato che vogliamo dare alla nostra vita ci permette di costruirci tante possibilità, risorse, competenze, legami. Ci permette di sentirci in movimento.
Ricercatori di Berkeley affermano che dare un senso e un significato all’esistenza sembra avere anche ricadute sulla salute, in quanto conoscendo la direzione, ci riadatteremo alle deviazioni imposte, abbassando la nostra soglia di stress e modulando le nostre risposte, anche ormonali. Ciò ridurrebbe del 50% la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari.
Nella psicoterapia l’obiettivo è proprio quello di riconnettersi con sé stessi per chiarire quello che è il proprio progetto di vita e aprire nuove possibilità esistenziali. A volte sono sufficienti delle domande che stimolino questo contatto con noi stessi.
C’è un concetto giapponese molto interessante, spirituale al tempo stesso pragmatico, che simboleggia la nostra vita come un fiore al cui centro è fondata la nostra essenza, la nostra ragion d’essere, il nostro “senso”, che deriva dalla connessione di 4 aspetti:
- La relazione con il mondo: Di cosa ha bisogno il mondo? La nostra ragion d’essere si trova solo se c’è uno spazio nel mondo che può ospitarci e un bisogno che possiamo soddisfare.
- La relazione con le nostre capacità: Che talento hai? Ognuno di noi ha il proprio talento ….suonare, aprire questioni, ascoltare, sorridere, dare risposte, analizzare.
- La pragmaticità: Quale lavoro può sostenerti? Il lavoro è la nostra fonte di sostentamento ma anche un aspetto fondamentale della nostra vita in termini di energie e di tempo. Ma non può esserne il solo.
- La relazione con le cose che amiamo: Cosa ami fare? Un desiderio profondo che spesso non coincide con le altre aree descritte e verso il quale ci sentiamo attratti.
Il concetto dell’Ikigai mi ha ispirato, lo trovo semplice ma completo.
Scoprire il nostro Ikigai potrebbe permetterci di riacquisire consapevolezza sul nostro progetto di vita, magari cambiarne la direzione o semplicemente riacquisire senso di benessere. Non è detto che la strada sia quella di rispondere, potrebbe essere semplicemente quella di sperimentarsi in una di queste 4 aree partendo magari da fare qualcosa che amiamo 🙂